lunedì 9 settembre 2019


"Il Centauro" : appunti e spunti riflessivi sull'opera.

Quando iniziai la progettazione di questa opera ceramica cercai di trovare più fonti possibili che parlassero di questo animale mitologico ma solo acuni anni dopo aver modellato questa scultura mi inbattei in un  articolo di Salvatore Brizzi che da di questo essere una lettura decisamente meno conosciuta ma sicuramente più interessante e che personalmente mi risuona maggiormente.
Essa può essere sintetizzata in un' essere che da all'uomo una visione trasmutativa della sua natura inferiore in qualcosa di superiore grazie alla sua presenza consapevole o per dirlo con le parole di Brizzi un essere che simboleggia la capacità di gestire la natura inferiore usando la natura razionale umana che domina la forza bruta trasformandola in "impeto guerriero".

E sicuramente di impeto anche se artistico si può parlare ricordando il periodo in cui è nata questa mia opera .
Infatti nonostante le preventivate difficoltà oggettive l'ho creato in pochi giorni di vera e propria "gioiosa trans creativa ".
E ancora oggi mi emoziona il poterlo esporlo al pubblico poichè lo sento pregno di quella forza guerriera trasmutativa ed elettrizzante che sento ora così come allora quando questo essere pian piano nasceva e mi si mostrava attraverso la manipolazione della generosa e ruvida argilla Vicentina.
Anche la colorazione volevo che fosse il più naturale e in sintonia con quest'essere poderoso e pertanto usai dell'ossido di manganese che sono delle concrezioni minerali che in natura si trovano sui fondali marini .
Ma ora vi lascio al bell'articolo di Brizzi sul gestire la natura inferiore.

Guido Roggeri GuRo


Il centauro e il satiro - Gestire la natura inferiore


Il centauro è una creatura mitologica metà uomo e metà cavallo. Da non confondere con il satiro (metà uomo e metà caprone). Si tenga a mente che il termine “mitologico” non è mai sinonimo di finto o inventato, ma indica semplicemente qualcosa di così tanto antico da risultarne oramai indimostrabile l’esistenza storica. I centauri e i satiri sono realmente esistiti ed erano frutto di incroci genetici avvenuti milioni di anni fa ad opera di civiltà precedenti alla nostra.
Il centauro, che è poi l’emblema del segno zodiacale del Sagittario, rappresenta la ragione che trionfa sugli impulsi animali, mentre il satiro, al contrario, simboleggia la vittoria di questi ultimi.
Mentre nel centauro la divisione tra umano e animale è netta (il cavallo è sovrastato da un guerriero dall’aspetto normale), il satiro risulta invece essere una commistione di animale e umano (barbuto, con orecchie, cornacoda e zampe caprine). Mentre uno è un abile guerriero (di solito possiede arco e frecce o spada e scudo), l’altro è «ad uno stadio pre-umano dell’umanità stessa, anteriore ad ogni forma di civiltà» (Nietzsche), simbolo di fertilità e di una sessualità incontrollabile, spesso rappresentato con il fallo eretto o nell’atto di accoppiarsi con giovani fanciulle.
Il centauro ci insegna che l’essere umano non può sbarazzarsi della sua natura inferiore, ma può fare qualcosa di meglio: governarla. La potenza del cavallo (che rappresenta la forza e la virilità per eccellenza) è sovrastata/dominata dalla ragione umana, la quale utilizza tale forza senza reprimerla, bensì trasmutandola in »impeto guerriero«.

Nessun aspetto della nostra natura inferiore va eliminato, ma tutto può essere irradiato con la luce della nostra presenza consapevole e quindi progressivamente trasmutato in qualcosa di superiore.

La freccia del Sagittario scagliata verso l’alto rappresenta la focalizzazione su di un preciso obiettivo. Come ogni arciere sa bene, il tiro con l’arco – proprio in virtù delle capacità fisiche e psicologiche che è necessario sviluppare – è più simile a una via zen che a uno sport o a un semplice svago (leggi in proposito Lozen e il tiro con l’arco e il mio Guerrierimetropolitani). Occorre sviluppare sia una grande padronanza di sé sui piani emotivo e mentale, sia l’attitudine ad utilizzare muscoli minori che le altre persone nemmeno sanno di avere.
Il messaggio può quindi essere così riassunto: la natura razionale umana domina la forza bruta trasformandola in »impeto guerriero«, il quale viene messo al servizio di un obiettivo animico superiore; la freccia scagliata verso il Cielo indica un obiettivo sovraterreno.
Buon lavoro a tutti.

Salvatore Brizzi
[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

domenica 8 settembre 2019



LA TERRA DEGLI DEI 

Gli artisti della ceramica nel Centro Storico di Avigliana 4 edizione .


E di mani sapienti. Mani che impastano, tagliano, schiacciano, lisciano, incidono, uniscono, dividono, modellano, trasformano.
Poi l’attesa, mentre l’acqua abbandona la materia. E il calore, a volte fuoco, come una volta, che cuoce a lungo, dolcemente, perché nulla abbia a patirne. E dopo un girotondo di colori, brillanti o opachi, sgargianti o delicati, lucidi di metallo, trasparenti come vetro, miriadi di effetti e suggestioni. Ed ecco la ceramica, esperienza multisensoriale dove lo sguardo si lascia sedurre dal colore e il tatto è stimolato dalle forme e dalle materie. Eccola di nuovo ad Avigliana a dialogare con le antiche pietre del centro storico grazie agli artisti ospiti della Terra degli Dei. Un contributo, questo, che ci sprona a continuare a promuovere questa rassegna d’arte anche negli anni futuri. Un cordiale benvenuto, dunque, ai ceramisti, sia ai partecipanti di sempre che ai nuovi arrivati. Grazie al grande maestro Ezio Gribaudo che ci onora con alcune sue maioliche. Grazie a Silvio Vigliaturo, maestro del vetro, per la sua adesione. Un invito a tutti gli amanti delle cose belle.
Giuliana Cusino associazione "Arte per Voi"
Guido Roggeri                               Nino Ventura                    Ezio Gribaudo